La figura del mastinaro ha origini remote. La memoria storica affonda le sue radici nei fasti dell' impero romano, durante il quale era stata istituita la figura del "procurator cinegi", persona a capo di un compartimento specializzato allo scopo di reperire cani in tutti i territori sottoposti all' egemonia dell impero.
Il compito del procurator cinegi e del suo "staff" era di reperire soggetti idonei alle varie esigenze, quindi cani da guerra (pugnaces), cani da caccia (venatories), da guardia ( villaticus ), e da custodia del bestiame ( pastoralis ), e programmarne poi gli accoppiamenti e la selezione.
In epoca medievale ogni famiglia nobiliare aveva il suo caniere. In un'epoca in cui il concetto di razza come lo conosciamo oggi era ancora sconosciuto, era questa figura ad estrapolare dalle varie tipologie canine i soggetti idonei alle varie funzioni; visto che l ' ausilio del cane era fondamentale, anche la figura del caniere rivestiva un'importanza primaria.
In genere si trattava di persone con una accentuata sensibilità ed empatia verso il cane, la natura, i dettagli.
Il caniere o canaro o canettiere, spesso era una persona affetta da menomazioni fisiche, che, inabile ad altri lavori, di conseguenza sviluppava speciali attitudini di "sensibilità cinofile" e, tramite i cani da lui allevati, poteva ambire al suo riscatto sociale, ed avere un ruolo prezioso anche lui nella società dell' epoca.
In tempi piú recenti i mastinari erano in genere grandi proprietari di masserie, allevatori di bestiame, macellai, nobili, camorristi, guappi, o persone benestanti che dovevano tutelarsi dai malavitosi. Il mastinaro aveva dei parametri ferrei nella sua selezione, improntata all ' esaltazione della tipicità dei suoi soggetti, sempre accompagnata dalla caratteristica primaria della funzione. Il mastinaro é in genere una persona burbera, solitaria, introversa, talvolta aspra, che sceglie i cani perché stanco degli uomini, a volte ha profonde cicatrici nell'anima, é depositario di una cultura molto antica tramandata, epoca dopo epoca, insieme al molosso; egli conosce storie, miti, leggende intersecatesi con la verità storica, é depositario di tradizioni, valori morali propri, che esulano da quelli comuni del suo tempo; in genere il mastinaro é assai religioso o superstizioso.
Il mastinaro lo si riconosce anche dallo sguardo, che spesso ricorda quello dei suoi cani: malinconico, apparentemente assorto, spezzato solo da bagliori di follia che appaiono brevemente, per poi scomparire dietro ai suoi occhi velati da una profonda malinconica tristezza che pervade la sua anima tormentata, a cui solo i suoi cani sono di conforto.
Il mastinaro é un uomo maledetto, il cui occhio non riposa mai e la cui anima stá sempre in pena, il cuore segnato indelebilmente, rara in lui la lietezza.
Non é facile avere un rapporto di amicizia o sentimento con un mastinaro, é un privilegio, questo, riservato a pochi puri di cuore, o....... .................. ad un mastinaro.
Proprietá letteraria riservata Maurizio Marziali