MORFOLOGIA E CARATTERISTICHE DEI NOSTRI MASTINI ABRUZZESI
I nostri mastini abruzzesi, sebbene accomunati da alcune caratteristiche, presentano una morfologia alquanto varia, provenendo ognuno da diverse antichissime linee di sangue da lavoro. La struttura fisica è massiccia, imponente, ma, al contempo armoniosa, mai goffa.
Il colore è bianco candido, la tessitura del pelo differisce notevolmente da soggetto a soggetto, va dal lanoso un po' lungo al crespo medio ruvido autopulente; le orecchie sono in genere attaccate alte e perciò lievemente discostate dalla testa; il tartufo è di colore nero, nero e rosa, o rosso violaceo, color fegato; la chiusura dei denti è a forbice diritta o a tenaglia, raramente alcuni soggetti presentano la forbice rovesciata, tipica soprattutto dei soggetti dalla struttura e conformazione cranico facciale marcatamente molossoide, gli occhi marroni, in taluni soggetti gialli.
Molti dei nostri soggetti hanno il doppio sperone sugli arti posteriori e, in ogni caso, anche coloro che non lo presentano, sono geneticamente portatori di tale caratteristica. I nostri soggetti sono dotati di particolare diffidenza verso gli estranei e di socievolezza con la famiglia, con gli ospiti e con gli altri componenti del branco/famiglia, sono territoriali, protettivi nei confronti della proprietà, degli animali affidati alla loro custodia e della famiglia, seppur con un tasso di indipendenza maggiore rispetto ad altre specie canine. Chi prende con se uno dei nostri mastini deve essere ben consapevole del loro carattere, autonomo e fiero. Si tratta di cani che collaborano con il capobranco umano senza essere mai servili: sono per l'appunto collaboratori con una loro personalità e identità.
Eccezionale è il loro equilibrio psichico, il rispetto e la tolleranza che nutrono nei confronti dei membri della famiglia umana, in particolare dei bambini, pur mantenendo un certo altezzoso distacco nei confronti dei comportamenti giocosi e delle moine in genere.
C'è una stupida e infondata diceria, che attribuisce al cane da pecora abruzzese/pastore abruzzese/mastino abruzzese caratteristiche che assolutamente non gli sono proprie, come l'essere ottuso, asociale, poco intelligente e scarsamente propenso all'interazione con l'uomo. Ho avuto modo di constatare personalmente la naturale attitudine di pastori abruzzesi (provenienti dal duro mondo della pastorizia ed entrati nella mia vita da adulti, qualcuno anche a 5-6 anni di età) ad imparare spontaneamente a camminare al guinzaglio, vivere in casa, imparare ad espletare le proprie esigenze fisiologiche all'aperto in non più di tre giorni, venire a comando, camminare di fianco “al piede” e, infine, in pochi giorni extra, imparare anche a fare “il seduto”. Quindi, sfatiamo una volta per tutte, il falso mito del cane pecoraio testardo, o addirittura cattivo.
Nel corso della mia vita, ho avuto modo di conoscere centinaia di questi soggetti, svariate decine l'hanno attraversata accompagnandomi, che mi hanno dato modo di conoscerli a fondo e credo non sia un caso se neanche uno di loro possa essere definito “stupido”, “ottuso”, “feroce”, “innaddestrabile”, “squilibrato”, “imprevedibile”, “ombroso”, anzi, posso confermare l'esatto contrario: si tratta di cani sensibilissimi, in particolare nei confronti di esseri umani o animali da loro percepiti in stato di debolezza, capaci di prodigarsi al meglio delle loro possibilità, che mostrano anche senza uno specifico addestramento una innata attitudine alla pet therapy, il che ci da un' idea del loro livello intellettivo, della loro sensibilità e naturale adattabilità a svariate situazioni e compiti.
Essi non richiedono particolari attenzioni; sono pressoché insensibili a qualsiasi condizione atmosferica, seppur estrema, dotati di un forte sistema immunitario, frutto di una spontana selezione naturale, conseguenza di secoli di lavoro nel contesto agro-pastorale, che ha forgiato i soggetti capostipiti delle nostre linee di sangue. Riguardo l'alimentazione, non c'è molto da dire: semplicemente, mangiano e assimilano tutto senza problemi, l'importante è che venga rispettata la loro specificità genetica ed evolutiva: quindi, il loro regime alimentare deve essere spartano, a base di latticini, farinacei, frutta e verdura e povero di proteine, soprattutto raggiunta l'età adulta e durante i periodi estivi.
I soggetti di questa razza sono generalmente molto longevi ( intorno i 14-18 anni) e difficilmente affetti da patologie o malattie: delle vere e proprie pietre plasmate da millenni di selezione ambientale durissima.
Proprio in conseguenza di questo, i nostri “canis pastoralis” vengono ceduti con una garanzia sanitaria scritta di esenzione da qualsiasi patologia ereditaria.
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